ANEDDOTO
 
Vita Vissuta a Bordo
 
Correva l'anno 1965, era l'alba di un mattino d'estate, una Nave della nostra Marina era in navigazione in alto Adriatico, mare forza " olio ", rotta da Ancona a Venezia; un Tenente del Genio Navale, ficcanaso, terminato il suo turno di guardia dalla mezzanotte alle quattro in Centrale di propulsione, non avendo voglia di riposare e volendo godere del fresco della brezza del mattino, dopo aver trascorso quattro ore al caldo delle motrici e delle caldaie, decide di andare su, in plancia. Giunto nella sede del "cervello della nave" decide di sistemarsi sull'aletta di Sinistra.
La brezza marina era gradevolissima, il mare una tavola e le prime luci dell'alba rendevano oltremodo suggestivo lo stupendo paesaggio marino. All'interno della plancia, appoggiati sul tavolo di carteggio, il Comandante in Seconda , smontante, stava passando le consegne al Tenente di Vascello Direttore del Tiro, montante; all'improvviso dall'aletta di dritta l'Aspirante di guardia ai rilevamenti grida con voce concitata: < bersaglio ad ore due.... il bersaglio non scade ...., rilevamento costante ...., rotta di collisioneee....!!!!>.
Il Comandante in Seconda si precipita all'intcom e:< COC da plancia ... fornire, con urgenza, rotta e velocità del bersaglio ad ore due!>; passano alcuni secondi, la COC (Centrale Operativa di Combattimento), inspiegabilmente, tace; intanto l'Aspirante da Dr. < Comandante, il bersaglio non scade ...., rilevamento costante...., rotta di collisioneeee!!!>; nuovamente il Comandante in Seconda urlando all'intcom:<COC, svegliatevi, voglio rotta e velocità del bersaglio ad ore dueee ....!!!>.
Finalmente dalla COC qualcuno, dopo aver preso il coraggio con le due mani, con tono di voce evidentemente terrorizzato: < Comandante ad ore due non rileviamo alcun bersaglio, passo!>.
Il Comandante in Seconda a quel punto si precipita sull'aletta di dritta, con austerità inforca il binocolo, scruta con profonda attenzione l'orizzonte e, meraviglia delle meraviglie, dapprima non crede ai suoi occhi.... poi, sbottando di rabbia grida:< p....na Eva, ma quello è il sole nascenteeee....!!!>.
A quel punto tutti, anche quella " Mano Nera " del Tenente del Genio Navale, capirono che il malcapitato Aspirante aveva semplicemente confuso il sole che stava sorgendo con una di quelle imbarcazioni a vela, con la vela colorata, comuni da trovarsi in navigazione in alto Adriatico.
Soddisfatto il Ten. G.N. per il buon inizio di quella felice giornata, senza farsi notare, sorridendo satanicamente, scende in camerino e riposa per qualche ora.
Lascio immaginare agli esperti del settore ciò che accadde quel giorno a tavola, in Quadrato Ufficiali, quando il "Ghibellino" del Tenente del Genio Navale raccontò a tutti i colleghi commensali l'accaduto di quella mattina infausta per lo Stato maggiore dell'unità navale.
Per i non esperti, invece, spigherò che il Comandante in Seconda , il Direttore di Tiro ed il malcapitato Aspirante alla ripetitrice della Girobussola furono condannati a versare fiumi di "MOET & CHANDON" non solo per quel giorno ma per molti giorni a seguire, allo scopo di tacitare le gole sitibonde degli altri undici Ufficiali presenti, pena lo "......smondanamento" più totale dei condannati.
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