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			L'AFFASCINATE STORIA DELLE NOSTRE NAVI ATTRAVERSO I DOCUMENTI 
			POSTALI | 
         
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			SALUTI DALLA REGIA 
			NAVE "VESUVIO" | 
         
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          | Immagini e articolo del C. Amm. Aldo Gabellone (Socio del Gruppo di 
			Taranto) | 
         
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          | I saluti, inviati dal 
			Regio Ariete Torpediniere VESUVIO giungono dal lontano Estremo 
			Oriente, dove la Nave era, in quel momento, dislocata. | 
         
          | Si tratta di due lettere 
			e una cartolina illustrata, tutte regolarmente affrancate e 
			annullate con il timbro dell’Ufficio Postale di bordo. | 
         
          | Tutte e tre le missive si 
			riferiscono alla Campagna effettuata dalla Nave negli anni 
			1906/1909, che fu per durata una delle più lunghe missioni in acque 
			estere, svolte da un’Unità della | 
         
          | nostra Marina e anche 
			l’ultima, della VESUVIO, prima di essere posta in disarmo. | 
         
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			 | L’Ariete 
			Torpediniere “VESUVIO” in una cartolina spedita da Venezia il 28 
			agosto  | 
         
          | 1909, alrientro della Nave 
			dall’Estremo Oriente | 
         
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          | ll VESUVIO, 
			classificato Nave da Battaglia di 4^ classe, fu impostato nel luglio 
			del | 
         
          | 1883, varato tre 
			anni dopo e completato il 21 marzo 1888. | 
         
          | Il 
			dislocamento a pieno carico era di 3.797 tonnellate . | 
         
          | L’apparato motore 
			era costituito da 4 caldaie e due motrici alternative orizzontali | 
         
          | a duplice  
			espansione della potenza di 6.870 C.V., in grado di assicurare alla 
			Nave | 
         
          | la velocità di 
			quasi 18 nodi . | 
         
          | L’autonomia era di 
			5.000 miglia con una velocità di 10 nodi. | 
         
          | Era armato con 2 
			cannoni da 254/20, 6 da 152/33, 5 da 57 mm., 5 da 37 , 2 | 
         
          | mitragliere e 4 
			Tubi Lanciasiluri . | 
         
          | L’Equipaggio era 
			formato da 308 uomini, compresi 12 Ufficiali. | 
         
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			Inizialmente era dotato, per la navigazione ausiliaria, di 2 alberi 
			con velatura aurica | 
         
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          | La prima lettera 
			fu timbrata il 29 ottobre 1906, mentre la VESUVIO era in navigazione 
			da Karachi a Bombay, da dove fu spedita per l’Italia il giorno 
			successivo.  | 
         
          | La seconda lettera parti 
			da bordo il 28 marzo 1907, durante la prima delle tre soste 
			effettuate dalla Nave nel porto giapponese di Kobe. | 
         
          | Infine la 
			cartolina illustrata, che reca il timbro della Nave del 9 aprile 
			1908, coincide con il periodo in cui la Nave si fermò a Yokohama.
			 | 
         
          | In quel periodo la 
			presenza italiana si era ormai estesa in ogni parte del mondo 
			perciò, la nostra Marina doveva attrezzarsi per assicurare i sempre 
			crescenti nuovi impegni, a difesa degli interessi nazionali. | 
         
          | Lo Stato Maggiore della 
			Forza Armata doveva, altresì, seguire con attenzione l’evoluzione 
			degli armamenti operanti nelle più importanti Marina, adeguando di 
			conseguenza il suo strumento Navale. | 
         
          | Il mutare poi, delle strategie legate alla costituzione di nuove 
			alleanze ed intese tra gli Stati; la rapida evoluzione tecnologica 
			delle costruzioni navali e dei sistemi d’arma, portavano al continuo 
			aggiornamento dei criteri d’impiego tattico delle Forze in campo. 
			Ciò ingenerava, di rigetto, il precoce invecchiamento delle Navi, 
			per la loro ridotta efficacia bellica. | 
         
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          | Busta con timbro postale del 
			VESUVIO compilata ed annullata il 29 ottobre 1906 | 
         
          | 
			durante il trasferimento da Karachi 
			a Bombay e spedita per l’Italia da quest’ultimo  | 
         
          | porto. | 
         
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          | Le esigue e discontinue disponibilità 
			di risorse finanziarie portavano, inoltre, la nostra Marina | 
         
          | ad adottare soluzioni e scelte, nel 
			numero e tipi di Unità frutto di compromessi, che non | 
         
          | sempre si conciliavano con le esigenze 
			d’impiego tattico e strategico delle Forze Navali. | 
         
          | In alcuni casi infine, alcune nostre 
			Unità, per i lunghi tempi intercorsi tra la progettazione ed | 
         
          | il loro completamento, risultavano 
			sorpassate sin dal momento della loro entrata il linea. | 
         
          | Queste considerazioni valsero in parte 
			anche per la VESUVIO, che insieme all’ETNA e | 
         
          | STROMBOLI 
			furono i primi Incrociatori Protetti (1) 
			costruiti nei Cantieri Navali nazionali. | 
         
          | Il progetto fu opera del Generale 
			Ispettore del Genio Navale Carlo Vigna, che s’ispirò ai piani | 
         
          | costruttivi 
			dell'Ariete Torpediniere BAUSAN, realizzato in Gran Bretagna, in 
			quanto fu proprio | 
         
          | la  Marina di quel Paese a concepire e 
			mettere in linea per prima, quella classe di Navi. | 
         
          | Le caratteristiche principali degli 
			Incrociatori Protetti erano la velocità, che doveva essere | 
         
          | superiore a quella delle Navi da 
			Battaglia (2), e 
			la manovrabilità. La loro protezione era | 
         
          | assicurata da un unico ponte corazzato 
			a forma di testuggine, posto sotto la linea di | 
         
          | galleggiamento, che nella 
			parte centrale della Nave comprendeva gli apparati di propulsione, i 
			depositi munizioni e altre sistemazioni vitali. | 
         
          | 
			La costruzione della VESUVIO fu 
			affidata ai Cantieri Navali Orlando di Livorno, quella dell’ETNA e 
			STROMBOLI rispettivamente a Castellammare di Stabia e al Regio 
			Arsenale di Venezia. | 
         
          | Il loro costo medio, unitario, fu 
			di 5,5 milioni di lire (3). | 
         
          | Furono Navi, che nel corso della loro 
			vita operativa subirono lavori di modifica per adattarle al loro 
			particolare impiego. Alla fine risultarono operativamente ben 
			riuscite e misero in luce, soprattutto, le ottime capacità  tecniche 
			raggiunte delle maestranze dei nostri Cantieri Navali. | 
         
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			 Fronte e retro della busta 
			intestata della R. N. VESUVIO spedita da Kobe durante la prima 
			delle tre soste effettuate dall’Unità nel porto Giapponese | 
         
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          | Fronte e retro della cartolina con timbro postale della R. Nave 
			VESUVIO | 
         
          | spedita da Yokohama il 9 aprile 1908 | 
         
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          | L’Ariete Torpediniere VESUVIO entrò in 
			servizio il 16 marzo 1892. | 
         
          | Dopo alcune brevi sortite in acque 
			estere, il 1° ottobre 1892, si recò a Cadice per la celebrazioni 
			colombiane. | 
         
          | Nel giugno 1896 e nel 
			febbraio/settembre 1897, fece parte della Forza Navale del Levante, 
			costituita a causa della grave crisi politica scoppiata nell’isola 
			di Creta e inviata sul luogo per proteggere i nostri connazionali, 
			che vi risiedevano. | 
         
          | Il 24 giugno 1900, dopo due anni 
			d’inattività, lasciò Venezia per aggregarsi alla Forza Navale 
			Oceanica dell’Estremo Oriente. | 
         
          | In Cina era in 
			atto la sanguinosa rivolta dei “boxers”, di cui si è già avuto modo 
			di parlarne sul nostro “Marinai d’Italia”. | 
         
          | In particolare la VESUVIO inviò un suo 
			contingente di Marinai per la difesa della Concessione italiana a 
			Pechino. | 
         
          | Sedata la rivolta e ristabilito 
			l’ordine nel territorio, la VESUVIO rientrò in Patria. | 
         
          | L’8 luglio 1902 concluse la sua 
			Campagna approdando nella laguna veneta. | 
         
          | La seconda e ultima Campagna in Estremo 
			Oriente della Nave, iniziata il 12 settembre 1906, si svolse in 
			tutt’altro clima. In Cina, eccezionalmente, vigeva un atmosfera di 
			pacificazione politica e sociale, che la nostra Nave sfruttò 
			dedicandosi allo studio del Territorio in tutte le sue componenti. | 
         
          | Sotto la guida del Comandante, Capitano 
			di Vascello Eugenio Bollati di S. Pierre, ogni Ufficiale inserito in 
			un gruppo di lavoro sviluppò alcuni temi, più vicini alla propria 
			specializzazione e preparazione. | 
         
          | Al Medico di bordo fu affidato lo 
			studio degli aspetti sanitari, al Commissario quelli economici e 
			giuridici, agli Ufficiali del Genio Navale quelli tecnici, che 
			spaziavano dall’organizzazione degli stabilimenti di lavoro, 
			Arsenali e industrie, alle risorse e capacità professionali del 
			personale addetto. Infine gli Ufficiali di Stato Maggiore si 
			dedicarono alla raccolta di rilevazioni idrografiche, topografiche,  
			meteorologiche e indagini sulle linee di comunicazione terrestri, 
			fluviali e marittime. | 
         
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          | 
			L’Ammiraglio Togo in una cartolina 
			emessa in occasione della parata 
			Navale del  | Marinai Italiani a Pechino | 
         
          | 
			 
			1908
			nell’anniversario di nascita dell’Imperatore spedita da Nagasaki il 
			18  | Cartolina 
			spedita da Tien-tsin il 7 aprile 1902 | 
         
          | novembre 1908 | 
         
          |  | 
         
          | L’abilità diplomatica del Comandante 
			consentì la visita delle principali Basi Navali e Arsenali 
			giapponesi, evento eccezionale mai verificatosi nel passato, per il 
			rigoroso e tradizionale  riserbo dei nipponici. | 
         
          | Durante una delle soste a Kobe il 
			Comandante e alcuni Ufficiali della VESUVIO ebbero un colloquio con 
			l’Ammiraglio Togo (4), 
			il vincitore della battaglia navale di Toshima 
			(5). | 
         
          | L’incontro con il grande stratega destò 
			particolare impressione  per le doti umane, di affabilità e 
			semplicità, che trasparivano dalla Sua persona. | 
         
          | Ammirarono la 
			Sua umiltà, quando scoprirono, che avendo raggiunto i vertici nelle 
			gerarchie istituzionali e fosse ovunque riverito e onorato, continuò 
			a vivere spartanamente nella vecchia e modesta casa di famiglia. | 
         
          | Le attività di studio e ricerca 
			continuarono anche con il nuovo Comandante, Capitano di Vascello 
			Ernesto Rubin de Cervin. | 
         
          | Fu sua cura stimolare i propri 
			dipendenti ad approfondire la conoscenza delle tradizioni, della 
			storia, costumi e cultura dei luoghi visitati. | 
         
          | Le relazioni e gli studi elaborati 
			furono molto apprezzati e valorizzati dal Ministero degli Esteri e 
			dal Consiglio Superiore di Marina. | 
         
          | Nel gennaio 1909 la VESUVIO, avendo 
			esaurito il suo periodo di permanenza oltremare, veniva richiamata 
			in Patria. | 
         
          | Prima di rientrare però, doveva 
			svolgere una crociera nelle acque somale. | 
         
          | Lo scopo principale della missione era 
			di valutare la proposta di concessione in una zona di Kisimaio, 
			avanzata dalla Gran Bretagna. | 
         
          | Tale proposta e relativa imposta 
			doganale, fu  poi, giudicata “usuraia” e respinta. | 
         
          | L’8 giugno 1909, a Venezia, la Regia 
			Nave VESUVIO terminò la lunga Campagna, durata quasi tre anni, 
			durante i quali percorse 42.800 miglia e toccando 132 porti, dei 
			quali 37 furono giapponesi. | 
         
          | Il 18 ottobre dello stesso anno fu 
			messo in disarmo, per la successiva radiazione e demolizione. | 
         
          |  | 
         
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          | Note: | 
         
          |  | 
         
          | (1) - 
			
			Dalla nostra Marina furono classificati 
			“Ariete Torpediniere”; | 
         
          | (2) – 
			
			18/19 nodi contro i 15 delle Navi da 
			Battaglia; | 
         
          | (3) –  
			
			Nel 1883, anno in cui fu impostata la 
			Nave, alla Marina  furono assegnati 63  milioni circa; | 
         
          | (4) – 
			
			Ammiraglio Togo (Kagoshima 1847 – Tokio 
			1934). Dal 1871 al 1878 studiò in Inghilterra. Nel 1849, al Comando 
			di un Incrociatore prese parte alla guerra cino-giapponese. Fu 
			Comandante in Capo della Flotta durante la guerra contro la Russia; | 
         
          | (5) -  
			
			La battaglia fu combattuta il 27 maggio 
			1905, nello stretto di Toshima, tra la Flotta giapponese e quella 
			russa. Le Navi da Battaglia nipponiche, protette dagli Incrociatori 
			e Torpediniere, sconvolgendo le regole tattiche in uso, aprirono il 
			fuoco con i cannoni di grosso calibro, alla distanza di 8.500 metri.
			Nello scontro i 
			russi persero 39 Unità e 4545 uomini, i giapponesi un migliaio ma le 
			Navi ne uscirono indenni. | 
         
          |   | 
         
          | Bibliografia: | 
         
          |   | 
         
          | -         
			"La Marina Militare nel suo primo secolo di vita (1861-1961)". Roma 
			1961 | 
         
          | -         
			“Gli incrociatori Italiani", Roma 1976. | 
         
          | -         
			“Almanacco Storico delle Navi Militari italiane", Roma 1996. | 
         
          | .-        
			
			
			
			Oliver Warner. "Le grandi battaglie navali", edizioni Mondadori | 
         
          |  | 
         
          |  | 
         
          |  
               | 
         
          |   | 
         
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