Filatelia
 
L'AFFASCINATE STORIA DELLE NOSTRE NAVI ATTRAVERSO I DOCUMENTI POSTALI
 
Incursione Navale di ....." PARENZIO "

12 giugno 1916

 
Immagini e articolo del C. Amm. Aldo Gabellone (Socio del Gruppo di Taranto)
 
 

La seconda quindicina di maggio del 1916 fu caratterizzatala da un’intensificazione degli attacchi aerei austriaci sulle nostre città del nord Adriatico.

Ondate formate da 6 a 14 velivoli, presero di mira Venezia, Mestre, Portogruaro e Grado.
La maggior parte degli aerei incursori provenivano da Parenzo (1), dove si era venuto a conoscenza del potenziamento dell’Aereobase con la costruzione di un’altra aviorimessa.
 

Cartolina commemorativa dell’incursione di Parenzo

 C.T. ZEFFIRO in una cartolina spedita da Venezia il 2 marzo 1917

 

L’Ammiraglio Thaon di Revel ordinò pertanto,che un Gruppo Navale salpasse da Venezia per attaccare e distruggere le aviorimesse e le piste di decollo, che informatori indicavano la loro ubicazione sull’isolotto di San Nicolò, cosa però ritenuta dubbia dal nostro Servizio Informazioni.
 

Nello stesso tempo disponeva, che nostri Idrovolanti di Base a Venezia e Grado,

dovevano essere pronti al decollo, per respingere la possibile reazione di aerei
nemici, contro le nostre Unità in fase di rientro.

Scopo della missione era quella di individuare l’esatta posizione delle aviorimesse e

distruggerle mediante bombardamento Navale.
Fu decisa, inoltre, la partecipazione all’incursione del Tenente di Vascello di
Complemento Nazario Sauro, esperto conoscitore dei luoghi.
Il Comando dell’Operazione fu affidato al Capitano di Vascello Pignatti Morano.
Il Gruppo Navale era composto dai Cacciatorpediniere ZEFFIRO (Comandante Costanzo
Ciano) con a bordo Sauro, FUCILIERE, comandato da Angelo Bianchini Levi, ALPINO,
comandato da Guido Barbaro e le Torpediniere “23 OS” (Com.te Enrico de Bellagarde)
e la “37 PN”(2) (Com.te Emilio Stretti).
 
 
Il Tenente di Vascello Nazario Sauro
 
 

Il C.T. ALPINO in una cartolina spedita da Grado il 4 agosto 1916

Cartolina spedita da bordo del R. C.T. ALPINO il 4 agosto 1915

 

Gli Esploratori ROSSAROL e PEPE con i CC.TT. MISSORI e NULLO (3) furono designati per le Operazioni di Sostegno, tenendosi pronti ad intervenire in caso di contrasto da parte di Unità nemiche.

La missione doveva svilupparsi secondo le seguenti modalità esecutive:
-  le due Torpediniere dovevano trovarsi nelle acque di Parenzo entro le 03,30 del 12 giugno, con il compito di localizzare le aviorimesse e le piste di decollo;
-  i tre Caccia, alla stessa ora, dovevano trovarsi a 15 miglia a nord di Parenzo, pronti ad intervenire per
   cooperare al bombardamento, appena individuati gli obiettivi;
-  la Sezione di sostegno doveva, invece, pattugliare a 25 miglia dal luogo dell’azione.
 

l  FUCILIERE in una cartolina spedita da Ancona il 23 marzo 1917

Lettera spedita da bordo del FUCILIERE il 14 ottobre 1919

 
Poco prima della mezzanotte tra l’11 ed il 12 , le Siluranti iniziarono le operazioni di disormeggio ed al crepuscolo mattutino furono in vista dell’isolotto di San Nicolò.
Esplorata accuratamente l’isola, non trovarono traccia di aviorimesse e velivoli.
Il Comandante Pignatti decise, perciò, di entrare nel porticciolo per individuare gli obiettivi, probabilmente celati dalla vegetazione. Con una rapida manovra lo ZEFFIRO entrò nel porto e lo ispezionò con esito negativo.
Sul molo tre guardie austriache seguirono stupefatti la manovra delle nostre Unità, non immaginando di trovarsi di fronte a Navi italiane.
Solo dopo i vani tentativi di localizzare gli obiettivi, il Comandante Pignatti, dietro suggerimento di Nazario Sauro, decise di attraccare in banchina, catturare le sentinelle ed estorcere loro il luogo dove si trovavano gli hangars.
 

Una Squadriglia di Torpediniere “O.S” nel Canale Navigabile di Taranto

La R. Torpediniera “18 OS” in una cartolina spedita il 22 12.1916

 
L’operazione riuscì perfettamente; addirittura furono aiutati ad ormeggiarsi dalle stesse guardie austriache!
Una sentinella fu catturata, mentre le altre due riuscirono a svincolarsi e fuggire.
Il prigioniero, incalzato dalle domande minacciose, dopo dieci minuti, finì per indicare il luogo, sulla penisola di S. Lorenzo, dove si trovavano le aviorimesse, nascoste in una fitta pineta.

Le nostre Navi, quindi si disposero a circa 1.000 metri dagli obiettivi per iniziare il cannoneggiamento, accelerando la manovra perché, si riteneva che le due sentinelle fuggite, a quell’ora avevano sicuramente dato l’allarme alle loro postazioni.

Ci fu un intenso bombardamento con le batterie austriache che rispondevano al fuoco.

ALPINO e FUCILIERE indirizzarono il loro tiro sulle batterie mentre lo ZEFFIRO batteva gli obiettivi nella pineta.
Il duello di artiglieria durò una trentina di minuti, quando in lontananza fu avvistato del fumo. Conseguentemente le nostre Unità diressero per congiungersi al Gruppo di Sostegno e prepararsi allo scontro con le Navi avversarie.

Ciò non avvenne perché il fumo scomparve sotto costa ma, nella fase di rientro a Venezia, furono sottoposte ad un violento attacco di Idrovolanti decollati da Pola.

In quell’azione ci furono numerosi atti di eroismo. Sull’ALPINO il T.V. Puppo, Ufficiale in 2^, continuò a dirigere il tiro nonostante ferito gravemente e il Capo Meccanico Tommasi, Comandante del Gruppo Armi leggere, cadeva sul posto.

Sul FUCILIERE, il Torpediniere Piccardo, gravemente ferito, cadendo sfinito al suo posto di servente al cannone, non volle essere portato in Infermeria, per non distrarre i compagni dal loro pezzo.

   

Cartolina della R. Torpediniera  “23 OS” spedita da Gallipoli il 22 luglio 1916

       Lettera spedita dalla Torpediniera “7 PN” il 2 luglio 1916

 
Sulle nostre Unità si ebbero quattro morti, tre feriti gravi ed undici lievi, dovuti in gran parte alle schegge ed al mitragliamento da parte degli Idrovolanti.
Le incursioni su Parenzo furono reiterate in quanto gli austriaci ricostruivano quanto distrutto dagli attacchi delle nostre Navi.
Le stesse Unità che parteciparono alla prima azione, tornarono a colpire Parenzo il 9, 10 ed 11 luglio mentre, un’altra missione in cooperazione con l’Aviazione di Marina fu compiuta il successivo 16 e 17 luglio.
Comunque, l’audace ed eclatante incursione del 12 giugno, che vide le nostre Navi entrare tranquillamente nel porto e catturare il personale di guardia, suscitò in Austria un grande scalpore e provocò un Ordine del Giorno, da parte del Comando Marina di Pola (4), che aveva giurisdizione su Parenzo, seguito da allarmate e severe disposizioni di dettaglio per una maggiore vigilanza e difesa della varie Basi.
Il Cacciatorpediniere ZEFFIRO continuò per tutto il conflitto a compiere ripetute ed ardite incursioni sotto le coste istriane. La Sua Bandiera di Combattimento fu decorata di Medaglia d’Argento al Valore Militare.
 
Bibliografia:
 

Ufficio Storico della Marina Militare:

 - E. Ferrante, “La Grande Guerra in Adriatico nel LXX anniversario della vittoria”, Roma 1987;

 - “Almanacco Storico delle Navi Militari Italiane (1861-1995)”, Roma 1996;

 - Compilato dal Capitano di Vascello Luigi Castagna “La Marina Italiana nella Grande Guerra”, Vallecchi Editore, Firenze 1938.
 
 
Note:
(1)     – Città sulla costa dell’Istria Occidentale a circa 50 Km. a nord di Pola;
(2)     - Le Torpediniere “OS” e “PN” insieme alle “AS”, “OL”  “OLT” e “RM”, costruite negli anni 1910-16, facevano parte della stessa classe. Le sigle assegnate alle Unità indicavano il Cantiere Navale di costruzione: OS. Odero Sestri, PN – Pattison Napoli, AS- Ansaldo Sestri, OL ed OLT- Orlando Livorno e RM – R. Arsenale di (La) Spezia;
(3)     - Al Comando degli Esploratori furono: per il ROSSAROL il C.F. Ettore Rota, per il PEPE il C.F. Roberto Guida. Per i Caccia MISSORI e NULLO furono, rispettivamente, i C.C. Guido Caprioli e Domenico Biancheri;
(4)     – L’O.d.G. del Comando di Pola fu trovato a bordo della Torpediniera “T.B. 11”, che si arrese alle nostre Navi, il 5 ottobre 191