Filatelia
 
L'AFFASCINATE STORIA DELLE NOSTRE NAVI ATTRAVERSO I DOCUMENTI POSTALI
 

UN SALUTO DALLA REGIA NAVE "ITALIA" NELLE AMERICHE

 
 
Immagini e articolo del C. Amm. Aldo Gabellone (Socio del Gruppo di Taranto)
 
 

I collezionisti di storia postale navale ben conoscono la corrispondenza spedita dalla Regia Nave ITALIA, nel corso della sua Crociera americana del 1924.

Per i filatelisti tradizionali poi, la ITALIA è nota per la serie di francobolli, soprastampati “Crociera italiana – 1924”.
 

Cartolina commemorativa della “Crociera italiana nell’America Latina ”

spedita da Talcahuano (Cile) il 19 giugno 1924

 
FERDINANDO PALASCIANO, già Nave Passeggeri tedesca KONIG ALBERT.
Aveva un dislocamento di 10.600 tonnellate. Fu varata nel 1899.
Catturata nel 1915 dalla Marina italiana fu trasformata in Nave Ospedale
e in quel ruolo operò per tutta la 1^ Guerra Mondiale.
Al termine del conflitto fu ceduta alle Ferrovie dello Stato.
Nel marzo del 1923 fu, ancora una volta, incorporata nella Regia Marina con il nome
di ITALIA e destinata ad imbarcare la Mostra Itinerante della Crociera Commerciale
 nell’America Latina.
 
 
Con questi francobolli, di cui la Nave fu dotata, dovevano essere affrancate le lettere e cartoline,
ufficiali e non, spedite da bordo, nei vari porti esteri, dai quasi 800 “croceristi”, nell’arco di poco
più di otto mesi.
Per le Poste dell’epoca, scoperto il ricco filone del collezionismo, fu una ghiotta occasione per
ripetere il successo economico e d’immagine dell’emissione, anch’essa soprastampata del “IX
Congresso Filatelico” di Trieste del 1922 e anticipando quello straordinario delle Crociere aeree di
Italo Balbo.
Fatta questa breve interruzione storico-filatelica, ritorniamo nel vivo della nostra storia.
In quel periodo il regime fascista, appena insediatosi al governo della Nazione, volle far sentire la
sua presenza nei Paesi americani, per mostrare i progressi dell’industria nazionale e la rinascita
dell’Italia, sotto la guida “illuminata” del suo Capo.

I mercati mondiali erano egemonizzati dai Paesi anglosassoni mentre,nella America

centro-meridionale vi era ancora qualche possibilità di aprirne nuovi in concorrenza alla Germania
e alla Francia già presenti in quei territori le quali non vedevano con favore l’intrusione di altri, in
quello, che giudicavano una loro esclusiva “riserva”.
Intanto in Italia, le potenti “corporazioni” degli industriali si mossero facendo pressioni sul Governo
e proponendo il loro progetto
Nacque così, sotto l’alto Patronato del Presidente del Consiglio dei Ministri, gli auspici di Gabriele

 

d’Annunzio e presieduto dal Senatore Pellerano: il “Comitato per la Crociera Commerciale

nell’America Latina”.

Facevano parte del Comitato rappresentanti del Governo, della Marina, dell’Industria e del Commercio.

Fu da questo deciso di noleggiare una Nave idonea ad imbarcare la “Mostra Campionaria Itinerante”. Precisò il percorso ed i porti da toccare, selezionò i prodotti da portare a bordo e le relative rappresentanze Commerciali.

Oltre ai membri del Comitato, presero posto a bordo le Missioni dell’Esercito e dell’Aeronautica , una copioso delegazione di gerarchi della M.V.S.N. (1) e un acclamato pittore dell’epoca (2).

 

Movimenti della R. N. ITALIA durante la

 Crociera Commerciale nell’America Latina

 
Levò le ancore da LaSpezia il 18 febbraio 1924 e toccò i porti di:
Gibilterra, Las Palmas, S. Maria di Belem, Pernambuco, Bahia, Baia di
Spirito Santo, Rio de Janeiero, Santos, Florianopolis, Rio Grande do Sul,
 Montevideo, Buenos Aires, Bahia Blanca, Punta Arenas,Baia Fortescue,
Coronel, Talcahuano, Valparaiso, Antofagasta, Iquique, Arica, Mollendo,
Callao, Guayaquil, Colon, Vera Cruz, Avana, Port au Prince, Cartagena,
Porto Columbia, La Guayra, Port of Spain, Las Palma, Gibilterra e La
Spezia il 20 ottobre 1924
 

La serie di francobolli soprastampati “Crociera italiana-1924" emessi

dalle  R. Poste ed assegnati alla Nave per affrancare la corrispondenza

 in partenza da bordo

 

Fu stabilito, che la Nave, pur non portando armi di alcun genere, se non quelle portatili del picchetto d’onore, doveva essere equipaggiata da personale della Regia Marina ed essere posta sotto il Comando di un  Capitano di Vascello.

L’incarico fu affidato ad uno dei più brillanti Ufficiali dell’epoca: il C. V. Carlo Grenet (3)

La scelta della Nave invece, cadde sul vecchio Piroscafo delle FF. SS. “PALASCIANO” (4), ribattezzato ITALIA per l’occasione.

Fu sottoposto, nel R. Arsenale di La Spezia ai lavori di ristrutturazione, per renderlo idoneo ad assolvere i nuovi compiti e con l’Equipaggio si preparò ad affrontare le fatiche, che l’insolita ed originale Crociera richiedevano.

Ultimato l’allestimento e imbarcati uomini e materiali, il 18 febbraio 1924, la R. N. ITALIA lasciò La Spezia diretta a Gibilterra, dove giunse quattro giorni dopo.

La traversata dell’Atlantico, tenuto conto della stagione, fu dal punto di vista meteorologico relativamente tranquilla.

Naturalmente non fu facile per lo Stato Maggiore della Nave, armonizzare le varie esigenze e far convivere il variegato “drappello” di ospiti con le elementari, ma precise regole vigenti su una Nave militare. Per questo il Comandante Grenet, costituì una “commissione” incaricata di raccogliere e presentare al Comando, eventuali particolari esigenze di quella eterogenea presenza a bordo.

Nei primi giorni, non mancarono lievi incidenti, dovuti alla deficitaria organizzazione, non imputabile al Comando della Nave.

Però, dopo le iniziali “incomprensioni” e la prima “mareggiata” tutto si ricompose.

Alla fine prevalse lo spirito di adattamento dei passeggeri e la comprensiva tolleranza dei Marinai.
 

Cartolina illustrata con il timbro postale della R. N. ITALIA - Spedita da Pernambuco il 23 marzo 1924

 
Il primo porto americano fu Pernambuco, dove l’ITALIA si fermò dal 21 al 25 marzo
La nostra prima cartolina esposta fu compilata proprio in quel sorgitore brasiliano dal quale iniziarono i primi rapporti commerciali.

Infatti, Pernambuco viene definita dal mittente: “… assai interessante per il commercio … ora ho venduto un turn-auto …”

La Crociera proseguì sostando nei principali porti del Brasile, Uruguay ed Argentina.
Dalla Baia di Espirito Santo (Brasile) partì la prima lettera, con busta ufficiale della Crociera.
L’11 giugno dopo Punta Arenas, la ITALIA attraversò lo Stretto di Magellano, in un’insolita calma di mare e di vento.
Risalendo le coste americane del Pacifico, la Nave visitò i più importanti porti del Cile, Perù, Equador e Colombia.
Attraversato poi, il Canale di Panama si fermò a Colon (Panama) dove fu spedita la seconda lettera.
Da Vera Cruz (Messico), fu invece spedita, per Bologna, l’altra lettera “raccomandata”.
 

Busta ufficiale della R. N. ITALIA emessa in occasione della “Crociera Italiana nell’America Latina”

Lettera con busta intestata di un albergo di Colon

Spedita il 2 aprile 1924 da Baia di Espirito Santo

spedita da bordo della Regia Nave ITALIA il 22 agosto 1924

 
Dopo l’Avana (Cuba), Port au Prince (Haiti) e alcuni porti del Venezuela, da Port of Spain (Trinidad), il 29 settembre, la R. N. ITALIA riattraversò l’Atlantico per rientrare in Patria.

Il 20 ottobre 1924 a La Spezia, la Nave concluse la sua missione, dopo avere navigato per 23.000 miglia e toccato 31 porti esteri di 12 Nazioni.

Da rilevare che solo in Argentina, nonostante la calda accoglienza riservata all’equipaggio e allo Stato Maggiore dell’ITALIA, si avvertì una certa freddezza nei riguardi dei rappresentanti  del regime fascista.
 

Lettera “Raccomandata” della R. N. ITALIA, scritta durante la navigazione tra Vera Cruz

e l’Avana spedita il 23 agosto 1924 da quest’ultimo porto

 
 

L’iniziativa, comunque, fu coronata da un insperato ed inaspettato successo.

Le sole transazioni commerciali superarono i 120 milioni di Lire del tempo.

I visitatori della mostra itinerante furono circa 2 milioni.

La nostra Marina espose a bordo, materiale tecnico prodotto dalla nostra industria

cantieristica e tutta la produzione cartografica dell’Ufficio Idrografico.

La Lega Navale mostrò, oltre al busto di Cristoforo Colombo, due targhe, che riproducevano

un estratto del “testamento” ed una lettera del grande Navigatore, inviata alla Repubblica

di Genova, dove affermava: “… siendo io nascido a Genova ..."

Nel gennaio del 1925 l’ITALIA ammainò le insegne della Marina, per ripassare nei ranghi

della flotta delle Ferrovie dello Stato.

 
Note:
 
(1) - Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, forte di 700.000 uomini, ex squadristi e “camicie nere”
(2) – Aristide Sartorio (Roma 1860 – 1932). Accademico d’Italia. Suo è il grande “fregio” dell’aula di Montecitorio;
(3) – Oltre al Comandante furono designati: un Assistente, C. V. Paolo Cattani. Comandante in 2^ il C. F. Roberto Soldati. Comandante in 3^ il C. C. Francesco Quentin;;
(4) – Medico Militare (Capua 1815 – Napoli 1891). Docente di Clinica Chirurgica presso l’Università di Napoli. Senatore del Regno. Dalle Sue convinzioni sulla
neutralità dei feriti di guerra (che applicò nel 1848 durante l’assedio di Messina,(affrontando poi, un processo e il carcere), ebbe origine la Convenzione di Ginevra del 1863.
 

 

Bibliografia:

 
(1) -          Ufficio Storico della Marina Militare:

  a. -   “Storia delle Campagne Oceaniche della R. Marina, vol. IV, Roma 1993;

        b. -   “Almanacco Storico delle Navi Militari (1861 – 1995), Roma 1996;
        c. -   “La Marina Militare nel suo primo secolo di vita (1861 – 1961)”, Roma 1961.