Filatelia
 
L'AFFASCINATE STORIA DELLE NOSTRE NAVI ATTRAVERSO I DOCUMENTI POSTALI
 

UNA LETTERA DAL REGIO AVVISO "AUTHION" ...RACCONTA

 
 
Immagini e articolo del C. Amm. Aldo Gabellone (Socio del Gruppo di Taranto)
 
 
Sono due foglietti piegati più volte a forma di plico e sigillato con ceralacca.
Il tutto era indirizzato ad un “chirurgo” della Reale Marina sul “Piroscafo” AUTHION di stanza ad Algeri.

Fu spedito il 15 dicembre 1870 da Castrovillari, piccolo centro della provincia di Cosenza.

Dai timbri postali, leggibili sul plico, si può ricostruire il suo percorso per raggiungere la Nave nelle acque di Algeri
 
 

Plico indirizzato al Regio Avviso “AUTHION” stazionario ad Algeri - datato 30

dicembre 1870
 
Il 17 dicembre fu timbrato, in transito, dall’Ufficio postale di Napoli, poi dall’addetto
postale erroneamente istradato per Torino, perché riteneva ancora in quella città la
 sede del Ministero della Marina. Infine c’è il timbro di Marsiglia, datato 21.
Da qui con un “postale” proseguì per Algeri, dove giunse il 30 dello stesso mese.

(il timbro di Algeri, del 30 dicembre 1870, risulta sovrapposto a quelli di Torino e Napoli)

Il plico, fittamente scritto all’interno, era del padre del destinatario anch’egli,
sicuramente, medico.
D'altronde per la quasi indecifrabilità della sua scrittura, non poteva svolgere altra

 professione !

Nella missiva, oltre alle notizie di carattere strettamente privato, si descrivono
alcune patologie rilevate nel corso di visite mediche di alcuni suoi pazienti.
Sembrerebbe che volesse tenere aggiornato professionalmente il figlio, attraverso
le sue osservazioni.

Peccato che la grafia non consente la completa comprensione di quanto scritto.

Ma tant’è !
 
L’AUTHION era un Avviso a Ruote. Inizialmente fu classificato “Avviso di 2° ordine e nel 1877, “Nave Sussidiaria di 3^ classe”.
 
La Nave prese il nome di un altopiano situato fra le valli della Roja e della Vesubia,

nelle Alpi Marittime. Il luogo è entrato nella storia per essere stato teatro, tra l’8 e
il 12 giugno 1793 della vittoriosa resistenza delle truppe sardo-piemontesi guidate
da Carlo F. Thaon di Revel contro quelle francesi al comando del Generale Brunet.

 I piemontesi, inferiori di numero e mezzi, respinsero i francesi fuori della valle.

L’Avviso, proveniente dalla Reale Marina Sarda, fu impostato il 1846 presso i
44 metri e un dislocamento a pieno carico di 500 tonnellate. Per la propulsione
meccanica era dotato di due caldaie a vapore e a mezzo di una motrice alternativa
di 130 C.V. venivano azionate le due ruote a pala, poste sulle fiancate del
bastimento. Per la propulsione a vela era attrezzato di due alberi, uno a vele
 quadre, l’altro a vele auriche e bompresso con fiocchi.
Inizialmente aveva in dotazione tre cannoni da 160 mm. a canne lisce. Dopo il 1875
furono sostituiti da due cannoni più moderni da 75, a retrocarica.

Il suo equipaggio era costituito da 63 uomini, compresi 3 Ufficiali.

A quel tempo gli Avvisi svolgevano compiti di esplorazione e avanscoperta.
 Poco armati e vulnerabili alle artiglierie avversarie per le ingombranti ruote di
 propulsione, normalmente non prendevano parte ai combattimenti con il grosso della
propulsione, normalmente non prendevano parte ai combattimenti con il grosso
 della Squadra ma erano essenziali nella fase iniziale di localizzazione e scoperta della
composizione delle forze navali nemiche.
In tempo di pace svolgevano molteplici compiti, quali navi “stazionarie”, vigilanza
 coste ed in alcune circostanze corrieri postali.
 

Prima dell’unificazione del Regno partecipò:

-          nel 1848, al Comando di Domenico Millelire al blocco navale di Trieste (1) dove
si era rifugiata la Flotta degli Asburgo;
-          nel 1855 alla spedizione di Crimea (2);
-          dal marzo 1857 a maggio 1858 fu stazionario alle foci del Danubio.

 Successivamente, sotto il comando di Galli della Mantica, collaborò in Adriatico con la

Flotta francese, in compiti di “Polizia Marittima”:

 -          nel marzo 1861, prese parte attiva nell’assedio navale della fortezza di Gaeta (3).

Incorporato nella Marina unitaria, l’AUTHION, fu presente in tutte le aree del Mediterraneo, dove potevano crearsi situazioni di crisi che mettevano a rischio l’incolumità dei

nostri connazionali.

Fu inviato nel 1873 in missione a Barcellona e Cartagena durante la sommossa popolare spagnola.
In quella circostanza portò in salvo 120 connazionali e riprese il nostro mercantile “CAVOUR” carico di grano, catturato dai rivoltosi.

Nel 1876/77 fu destinato a Salonicco in occasione della guerra tra Turchia e Russia e nel 1878 a Prevesa per l’insurrezione dell’Epiro.

Fu a lungo stazionario, oltre ad Algeri: a Costantinopoli, Creta, Candia e Goletta (Tunisi).

Fu posto in disarmo alla fine del 1881 ma fino al 1896 il suo scafo rimorchiato a Taranto ed attrezzato per la conservazione e deposito di fulmicotone (esplosivo ottenuto con
 la nitrificazione del cotone).
Come si è potuto evincere dalla lettura, non c’è dubbio, che la piccola AUTHION svolse, allo stesso modo delle nostre attuali Unità Navali, un’intensa ed impegnativa attività in
missioni umanitarie, di pace e di “polizia marittima” e operazioni che oggi chiameremmo di “Peace enforcing”.
 
 
Note:
 
(1)     – In appoggio agli irredentisti , che tentarono di occupare la città;
(2)     - Il Corpo di Spedizione italiano, composto da 15.000 uomini, al Comando del Generale Alfonso La Marmora, combatté vittoriosamente alla decisiva
battaglia della Cernaia. La partecipazione, voluta da Cavour, consentì di sollevare in sede internazionale la “questione italiana”, aprendo, così, le porte
alla costituzione della “Stato Unitario”;
(3)     - Dopo 93 giorni d’assedio, il 13 novembre 1861 la Fortezza, nella quale si erano rifugiati i Borboni, capitolò segnando la fine di quella monarchia
 
 

Bibliografia:

 
Ufficio Storico della Marina:
(1)     - . “Esploratori, Fregate, Corvette ed Avvisi italiani (1861-1974)” 3^ edizione. Roma 1974;
(2)     - .  Almanacco Storico delle Navi Militari italiane (1861-1995)”, Roma 1996"