Filatelia
 
 

L'AFFASCINATE STORIA DELLE NOSTRE NAVI ATTRAVERSO I DOCUMENTI POSTALI

Un saluto dalle Regie Navi " ARCHIMEDE" e " GALILEI "

 
Immagini e articolo del C. Amm. Aldo Gabellone (Socio del Gruppo di Taranto)
 
Alcune vecchie cartoline, spedite dagli Avvisi “ARCHIMEDE” e “GALILEO GALILEI”, mi offrono l’opportunità di continuare la nostra escursione storica sulle Navi, che nel passato, con la loro silenziosa opera, seppero dare lustro alla nostra Marina.
 

Le quattro cartoline, affidate per la loro spedizione al postino di bordo, ci pervengono da porti del Mediterraneo Orientale e dal Mar Rosso, dove le due Navi stazionarono a lungo. I compiti assegnati agli “Avvisi” furono i più eterogenei. Concepiti per l’impiego tattico in compiti d’esplorazione e avvistamento, in posizione avanzata rispetto alle Unità maggiori, non riuscirono ad esprimere efficacemente il loro ruolo, per la limitata velocità, che almeno per quanto si riferisce alle nostre due Unità, erano in grado di sviluppare. Infatti, operarono poco nei dispositivi di Squadra ma seppero svolgere un ruolo primario oltremare, in zone di nostro preminente interesse economico, in qualità di Navi Stazionarie. Comunque, nonostante i loro limiti le due Navi si rivelarono gli ultimi migliori Avvisi della nostra Marina. L’Italia in quel periodo iniziò la sua espansione in Africa. Dopo l’occupazione di Massaua (1885), consolidò anche il controllo marittimo delle coste dell’Eritrea e della Somalia. La Marina, efficace ed efficiente strumento, nella realizzazione del disegno politico nazionale, consentì, in particolare, con la sua opera il riconoscimentodella sovranità italiana d’alcuni porti del Sultanato dello Zanzibar

Il Regio Avviso “ARCHIMEDE”, gemello del “G. GALILEI”

  e l’estensione della nostra area d’influenza sulla fascia costiera del Benadir
Fu in quel contesto storico, che prevalentemente operarono le due Navi. L’Avviso ARCHIMEDE, con il gemello GALILEO, furono costruiti, su progetto dell’Ispettore del Genio Navale Vigna, nel R. Arsenale di Venezia.

Fronte e verso della cartolina illustrata con timbro postale del R. Avviso “ARCHIMEDE”–spedita da Smirne il 1° gennaio 1900

 

Non superavano le 1.000 tonnellate di dislocamento e potevano raggiungere la velocità di circa 12 nodi. Con scafo d’acciaio, erano dotate di due alberi a vele auriche.L’armamento iniziale era costituito da due cannoni da 120 mm., successivamente potenziato con due da 57 e due da 37. L’apparato motore era formato da quattro caldaie alimentate a carbone e una motrice alternativa della potenza di 1.400 C.V. Avevano un Equipaggio di 95 uomini, compresi 8 Ufficiali. Iniziarono il loro servizio nel 1888 e dopo un breve addestramento dell’Equipaggio, l’ARCHIMEDE fu inviata “stazionaria” nel Mar Rosso, dove operò fino al 31 luglio 1893 data in cui fu richiamata in Patria, dopo avere trascorso oltremare due anni e mezzo e percorso 42.200 miglia lungo le coste arabe del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano. Fino alla data della sua radiazione, avvenuta nel settembre 1907,

 

Cartolina con timbro postale dell’ARCHIMEDE

– spedita da Suda il 27 gennaio 1900

l’ARCHIMEDE operò a lungo all’estero. In particolare:

-           novembre 1895/dicembre 1897 fu “stazionaria” a Costantinopoli, toccando molti approdi del Bosforo, Dardanelli e Mar di Marmara;

-           settembre 1898/luglio 1899, facendo parte della Forza Navale del Levante visitò alcuni porti dell’Egeo e della Turchia;

-           fine novembre 1904/luglio 1907, fu ancora “stazionaria” a Costantinopoli e nel Bosforo. Durante il periodo marzo-maggio di quell’anno, effettuò una crociera sul Danubio.

La prima cartolina dell’ARCHIMEDE,  esposta in queste pagine, fu spedita nel corso di una sosta a Smirne il  1° gennaio 1900. La seconda invece, partì il 27 dello stesso mese da Suda.
Rientrato definitivamente a La Spezia, il mese successivo cessò ogni attività e fu radiata dai Quadri della Marina.
Nel 1912, appena iniziata la guerra contro la Turchia, un’altra piccola Unità prese il nome dell’ARCHIMEDE, (uno dei quattro yacht (1), acquistati in Gran Bretagna), classificata poi, Cannoniera
Anche la “GALILEO GALILEI”, svolse la sua attività operativa, prevalentemente, nel Mar Rosso e nelle acque del Mediterraneo Orientale. Fu particolarmente intensa ed impegnativa quella dei periodi:

-           settembre 1896/maggio 1898 sul Bosforo, Mar di Marmara e Mar Nero. Durante la sua permanenza nel Mar Nero ospitò a bordo il Principe Ferdinando di Bulgaria;

-           dicembre 1901/gennaio 1902 e dal luglio 1903 ad aprile 1905, fu dislocato nel Mar Rosso. A quest’ultimo periodo si riferiscono le due cartoline illustrate spedite dalla GALILEI;
-           da giugno 1907 a fine ottobre 1911, fu ancora destinato nel Bosforo;

-           infine, partecipando nella guerra contro la Turchia, nel Mar Rosso fino a novembre 1912.

 

Fronte e retro della cartolina illustrata con timbro

postale del R. Avviso GALILEI, spedita da
Aden il 18 novembre 1903

Il 1° novembre 1913, fu messa in disarmo per essere anch’essa radiata dai Quadri del Regio Naviglio.

Come si può immaginare, la corrispondenza delle due Navi deve essere stata copiosa e tutta sicuramente interessante e ricca di storia, notizie e “curiosità” per i collezionisti e cultori di “cose di mare”.
Questo perché l’attività in acque estere dei due Avvisi, in missioni di pace o in guerra, fu intensa e di varia natura.

Fronte e verso della cartolina illustrata con timbro postale del R. Avviso GALILEI, spedita da Massaua il 23 ottobre 1903.

 
Vissuta, dagli Equipaggi, come da consuetudine,  silenziosamente e senza clamori, fatta di lunghe ed estenuanti notti insonni impegnati a pattugliare le insidiose coste arabe, per contrastare i contrabbandieri d’armi, che erano vendute ai ribelli.
Questi, a loro volta, se ne servivano contro gli insediamenti dei nostri connazionali.

Giorni e mesi in mare per reprimere la tratta ed il turpe commercio degli schiavi, rapiti alle tribù poste sotto la nostra protezione.

Non mancarono, com’è tuttora previsto sulle nostre Navi quando si trovano in acque estere, di condurre Campagne Idrografiche, per il rilievo d’eventuali nuovi approdi, definizione dei limiti di costa e punti cospicui utili alla navigazione e all’aggiornamento della cartografia nautica.
Molte furono la missioni diplomatiche, condotte presso i turbolenti e litigiosi sultanati confinanti con i nostri territori.
L’ARCHIMEDE, per esempio, intervenne con la forza per proteggere i nostri connazionali a Costantinopoli, dove nel 1896 si verificò la rivolta dell’oppressa comunità armena. Si tenne pronta, insieme con alcuni piroscafi postali nazionali presenti nel porto, ad evacuare gli italiani presenti nel territorio.
Fu anche testimone di uno dei frequenti eccidi, perpetrati dai turchi, contro la minoranza armena portando, nei limiti delle sue possibilità, aiuto ai perseguitati.
 
Note:
(1) -  Gli yacht acquistati in Gran Bretagna furono l’ARCHIMEDE (ex HOMS, ex CAPERCALIZIE), GIULIANA, MISURATA e TOBRUK.
 
Bibliografia:
   -  Ufficio Storico della Marina Militare:
   - F. Borgoni, “ESPLORATORI, FREGATE, CORVETTE ed AVVISI ITALIANI (1861-1974), 3^ edizione, Roma 1974;
   - U. Ceci, “CRONISTORIA DEL NAVIGLIO DA GUERRA ITALIANO”, parte 1^, volume 1°, Roma settembre 1940