Filatelia
 
L'AFFASCINATE STORIA DELLE NOSTRE NAVI ATTRAVERSO I DOCUMENTI POSTALI
 

UN SALUTO DALLE REGIE NAVI “LUPO” E “LINCE”

 
 
Immagini e articolo del C. Amm. Aldo Gabellone (Socio del Gruppo di Taranto)
 
 

Questa volta vedremo altra corrispondenza spedita da bordo di piccole Navi che con le loro azioni suggellarono grandi pagine nella storia della nostra Marina.

Si tratta di tre lettere con le missive in esse contenute, scritte da Uomini che con le  loro Navi erano dislocati  sui vari fronti di guerra, nel corso del 2° conflitto mondiale.
Le prime due furono spedite, rispettivamente il 3 febbraio ed il 1° ottobre 1942 da bordo della R. Torpediniera “LUPO”, che operava nel Mare Egeo. Sulla stessa busta è riportato il timbro “di verifica di censura” del Ministero Marina ed il numero di “identificazione del censore (3).
La terza partì dall’Unità gemella “LINCE” il 23 marzo 1943, da Taranto, durante una breve sosta fra una missione e l’altra di scorta ai convogli, che incessantemente alimentavano il fronte dell’Africa settentrionale.
 

Il LUPO, gemello del LINCE, al rientro a Taranto dopo una missione bellica

 
 
Le due Navi facevano parte di una numerosa classe composta  da 32 Unità (4).

Furono le prime Torpediniere progettate e costruite in Italia, dopo la Prima Guerra Mondiale.

Realizzate dal Comitato Progetto Navi, dello Stato Maggiore Marina, furono costruite negli
anni 1933/36 nei Cantieri Navali di Sestri, Riva Trigoso, Napoli, Ancona e del Quarnaro
(Fiume).
Subirono, fino alla vigilia del Secondo Conflitto Mondiale, numerose modifiche mirate a
ottimizzarne, secondo lo stato dell’arte, i sistemi di combattimento e di piattaforma.
Furono delle ottime Unità, ben armate, solide, veloci e manovriere  che  in guerra svolsero
con efficacia il loro compito.
Purtroppo le Navi, con il coraggio e la perizia degli equipaggi, nulla poterono contro
 il “radar”: arma vincente in possesso del nemico.
Delle 32 Navi, in linea all’inizio della guerra, solo nove sopravvissero (5) e continuarono il loro servizio, nella Squadra Navale, per oltre 25 anni

Fino alla fine del 1939 LUPO e LINCE operarono esclusivamente nei mari metropolitani.

Gli Uffici Postali delle Navi si attivarono sei mesi prima dell’inizio delle ostilità quando, nel gennaio 1940, insieme ad altre Unità consorelle (6), furono destinati in Egeo alle dipendenze del Comando Marina di Lero.
 

Lettera con il timbro postale della Regia Torpediniera LUPO - Spedita il 16 febbraio 1942

 
Il loro compito era di proteggere il traffico nazionale fra le isole del Dodecanneso e effettuare missioni di contrasto alle Forze Navali britanniche.

L’attività della Squadriglia fu incessante, spesso  contro Formazioni Navali nemiche di  superiore consistenza.

Ci furono azioni che per l’audacia nella condotta destarono l’ammirazione e il rispetto degli avversari inglesi, che difficilmente menzionavano, ufficialmente, nei loro bollettini di guerra.

Tra le tante, due  furono le azioni che  misero in luce il valore delle nostre piccole Navi e dei loro Equipaggi

Il 30 gennaio 1941, LUPO e LINCE, mentre erano impegnate in un’operazione antisommergibili nel canale di Caso, avvistarono un convoglio inglese scortato da un Incrociatore Ausiliario e tre Cacciatorpediniere.
Valutata la situazione, il Capo Squadriglia, che era anche  Comandante del LUPO, non esitò: ordinò al LINCE  una manovra diversiva per cercare di distrarre l’attenzione delle agguerrite Navi di scorta britanniche.
 

Biglietto postale della R. Torpediniera LUPO - Spedito da Messina il 1° ottobre 1942 durante una sosta prima di scortare un Convoglio per l’Africa

 
Il piano riuscì!
Il LUPO,  muovendosi alla massima velocità, sotto un violento cannoneggiamento delle Navi avversarie, si portò alla distanza di lancio e con una coppiola di siluri centrò la Nave Trasporto DERBYSHIRE che esplose e colò a picco. Il tentativo di agganciare in secondo bersaglio fu impedito dalla reazione dei Caccia contro il LINCE.

Le due Unità, allora, si disimpegnarono e rientrarono alla base senza subire alcun danno.

Il 25 febbraio le due nostre Torpediniere inserite in una Gruppo Navale (7) costrinsero alla resa un Reparto di Commandos inglesi che a sorpresa era sbarcato a Castelrosso (piccola isola a poche miglia dalla costa dell’Asia Minore).
Il 21 maggio 1941, infine,  avvenne l’episodio che fece iscrivere  il LUPO e il Suo Comandante nell’Albo d’Oro della Marina.
Era in corso l’occupazione dell’isola di Creta da parte dell’Asse. L’accanita resistenza stava mettendo in crisi le teste di sbarco formate da truppe aviotrasportate tedesche. Urgevano rinforzi e rifornimenti.
Il LUPO, scorta solitaria di un gruppo di piccole imbarcazioni, con a bordo un contingente di truppe da montagna germaniche e  un Reparto del Reggimento San Marco, salpò dall’isola di Milo, diretto a Creta.
Le condizioni meteorologiche erano pessime e il LUPO faceva fatica a tenere unita l’eterogenea compagine.
Alle 22,30 il convoglio fu localizzato dai radars di una grossa Formazione Navale inglese (7) che pattugliava le acque in prossimità della Canea.
Appena giunti a distanza di tiro gli inglesi iniziarono un fitto bombardamento.
Non c’era scampo per il convoglio!
 

Lettera della R. Torpediniera LINCE - spedita da Taranto al rientro di una Scorta ad un Convoglio da Tripoli

 
Il Comandante del LUPO nel tentativo di evitare il peggio ordina al convoglio di invertire la rotta, mentre con una manovra avvolgente  coprì le Navi con una densa cortina fumogena.
L’iniziativa servì  ben poco: il radar ignorava tali ostacoli. Il LUPO allora, sconvolgendo ogni regola tattica, accostò e puntò la prora sul nemico.
La Nave, superato, fortunosamente, il fuoco di sbarramento nemico, s’infilò nella formazione avversaria, fra l’incredulità dell’Ufficiale tedesco di collegamento, presente in plancia di comando.
Le Navi inglesi, disorientate per l’ardita manovra e dalle evoluzioni del LUPO a così breve distanza, furono costrette ad  interrompere il fuoco per evitare di colpirsi a vicenda. Il LUPO giunto a 700 metri dall’Incrociatore DIDO riuscì a lanciargli contro due siluri che, colpito il bersaglio, lo immobilizzarono.
Tutto si svolse in pochi minuti.
Nella confusione il LUPO, con le murate dello scafo trapassate da 18 colpi di cannone (9) e le tughe sforacchiate dalle mitragliere inglesi, riuscì a disimpegnarsi.
Gli inglesi, convinti dell'affondamento della nostra Unità (10), ricomposto il proprio dispositivo   abbandonarono la scena dello scontro.
La nostra Nave, raccolti i naufraghi delle Unità del Convoglio affondate, rientrò in porto.
Nell’azione due uomini dell’Equipaggio persero la vita e 26 riportarono ferite varie.
La Bandiera del LUPO fu decorata di Medaglia d’Argento al Valore Militare; il Suo Comandante, Capitano di Fregata Francesco Mimbelli, con quella d’Oro (11).
Nella metà del 1942 il LUPO e il LINCE lasciarono il Mare Egeo per svolgere il servizio di scorta ai convogli che, ininterrottamente, facevano la spola fra la Sicilia e l’Africa settentrionale.
La guerra ormai, nel suo drammatico volgere avvicinava, sempre più,  il triste epilogo delle nostre due Navi.
Il 2 dicembre 1942 il LUPO, in uno scontro a fuoco, nel corso di una delle Sue tante missioni di scorta, affondò presso le coste Tunisine.
Il LINCE invece, il 4 agosto 1943, raggiunto da due siluri del Sommergibile inglese ULTOR, colò a picco nei pressi di Punta Alice (Golfo di Taranto)
 
 
Note:
 
(1) - Tutte le Navi della classe presero il nome di costellazioni. Il LUPO prese il nome di una piccola costellazione del cielo australe, fra quelle del Centauro e dello Scorpione. E’ formata da 160 stelle;
(2) – LINCE: costellazione dell’emisfero boreale tra l’Orsa Maggiore e l’Auriga. E’ composta da una novantina di piccole stelle;
(3) – La responsabilità della censura sulla corrispondenza era devoluta al Ministero ai Dipartimenti Marittimi ed ai Comandi Marina. In particolare:
       - al Ministero della Marina veniva assegnata la lettera distintiva “A” e relativi numeri di identificazione dei “censori”;
       - la lettera “B” al Dipartimento di La Spezia con i numeri per  i “censori” 1-2-3-4-5 ed i numeri 6-7 per il Comando Marina di Livorno;
       - la lettera “C” al Dipartimento di Napoli, con il numero 1- mentre il 2 era assegnato al Comando Marina di Messina ed il 3 a quello di La Maddalena;
       - la lettera “D” a Taranto, con i numeri 1-2-3 ed il 4 al Comando Marina di Brindisi;
       - la lettera “E” a Venezia, con i numeri di identificazione dei censori 1-2-3-4 , infine al Comando Marina di Pola i numeri 5-6-7-8:
(4) – Serie SPICA: SPICA, ASTORE;
       - Serie CLIMENE: CLIMENE,  CENTAURO,  CASTORE, CIGNO,  CANOPO, CASSIOPEA;
       - Serie PERSEO: PERSEO,  SIRIO,  SAGITTARIO, VEGA,  ALDEBARAN, ANDROMEDA, ALTAIR, ANTARES;

       - Serie ALCIONE: ALCIONE, AIRONE, ARETUSA, ARIEL, PLEIADI, POLLUCE, PALLADE, PARTENOPE, LIRA, LIBRA, LUPO, LINCE, CLIO, CALLIOPE, CALIPSO, CIRCE;

(5) - SIRIO, SAGITTARIO,, CASTORE, CIGNO, CANOPO e CASSIPOEA

       - SPICA e ASTORE nel marzo 1940, furono vendute alla Svezia;
       - 23 furono perdute in guerra;
(6) - La Squadriglia era composta dal LUPO (Capo Squadriglia), LINCE, LIRA e LIBRA;
(7) - Cacciatorpediniere CRISPI, SELLA, LUPO e LINCE;
(8) - Incrociatori DIDO, ORION, AJAX e 4 Cacciatorpediniere;
(9) - L’impatto ravvicinato non consentì alle spolette di sicurezza dei proiettili di disattivarsi ed esplodere;
(10) - Nel rapporto dell’AJAX era riportata la “polverizzazione” del LUPO;
(11) - Ora, un moderno Cacciatorpediniere porta il Suo nome e un busto in bronzo sorge sul “Viale dei Pini” dell’Accademia Navale.
 
 

Bibliografia:

 
(1) - Ufficio Storico della Marina Militare, “Le Torpediniere Italiane – 1881/1964”, 2^ edizione, Roma 1974;
(2) - Accademia Navale “Francesco Mimbelli”  (numero unico emesso in occasione dell’inaugurazione del busto bronzeo dedicato all’Ammiraglio Mimbelli, M.O.V.M., nel X anniversario della Sua morte), Livorno 1988.